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Come insegnare al proprio figlio ad andare sui pattini a rotelle





Andare sui pattini a rotelle è un tipo di attività molto divertente, che può impegnare al proprio figlio un’intera serata coi suoi amici, ma solamente dopo aver imparato ad andarci: di seguito, ecco come insegnarglielo attraverso alcuni semplici ma efficaci consigli.

Cosa serve per completare questa guida:

- spiegazioni;
- regole;
- attenzione;
- pattini a rotelle.


Istruzioni

  • 1
    Andare sui pattini, così come andare in bicicletta, risulta essere un tipo d’insegnamento che non può mancare al proprio figlio, in quanto grazie a questo, potrà divertirsi insieme ai suoi amici partecipando ad un’attività senza preoccupazioni da parte del genitore.
  • 2
    Il genitore ha quindi il preciso compito d’insegnare al proprio figlio come andarci, attraverso delle semplici regole che gli permetteranno di potersi divertire, e ovviamente, di non cadere e farsi male, come spesso potrebbe accadere.
  • 3
    Le regole che il genitore deve dare al proprio figlio risultano essere molto semplici, ma allo stesso tempo hanno un’importanza che non deve essere affatto sottovalutata, in quanto senza rispettare queste, il figlio potrebbe andare incontro a delle conseguenze negative, come appunto contusioni da caduta.
  • 4
    La prima regola che il genitore deve quindi cercare di far rispettare al proprio figlio risulta essere la regola della sicurezza: il figlio come prima cosa deve indossare tutti gli elementi protettivi, come caschetto, gomitiere e ginocchiere.
  • 5
    Questi tre elementi hanno una grande importanza che il genitore deve sottolineare al proprio figlio, ovvero quello di impedire che lo stesso, cadendo dopo aver perso l’equilibrio, possa farsi male e tagliarsi la pelle.
  • 6
    Questo perché ovviamente il figlio sin da subito non ci sa andare sui pattini a rotelle, e quindi, per evitare che da una caduta possano esserci gravi lesioni, il genitore gli deve raccomandare di usare tutte queste protezioni.
  • 7
    Il figlio comunque potrebbe rifiutarsi di utilizzare le suddette per il semplice motivo che magari i suoi amici, sapendoci già andare, non le utilizzano, e quindi, in confronto alle altre persone, si sente ridicolo.
  • 8
    A questo proposito il genitore deve spiegare al proprio figlio due cose facilmente intuibili, di cui la prima risulta è semplicemente il fatto che il figlio non ci sa andare, e quindi potrebbe cadere, e grazie alle protezioni, i danni saranno limitati al massimo.
  • 9
    La seconda invece risulta essere il semplice fatto che il figlio deve ancora imparare, e che quindi le protezioni sono abbastanza necessarie: meglio essere molto protetti che cadere e rischiare di rompersi un osso.
  • 10
    Il genitore deve quindi far capire al figlio che non deve sentirsi ridicolo, proprio poiché non vi è nessuna motivazione per provare della vergogna, ma anzi, dovrebbe sentirsi maggiormente sicuro grazie alle protezioni.
  • 11
    Infine, il genitore deve spiegare al figlio che sicuramente, anche se gli amici non lo affermano, anche loro hanno utilizzato le protezioni, in quanto per imparare queste risultano essere fondamentali per prevenire danni più o meno gravi al corpo.
  • 12
    Una volta che il genitore riesce a convincere il figlio, grazie a queste spiegazioni, ad indossare tutte le protezioni, il figlio non dovrà far altro che indossare i pattini e prepararsi per la prima lezione che il genitore gli deve dare.
  • 13
    Questa prima lezione che il genitore gli deve dare risulta essere molto fondamentale e consiste semplicemente nel cercare di insegnare al proprio figlio a riuscire a trovare l’equilibrio per stare sui pattini.
  • 14
    L’equilibrio risulta essere fondamentale per imparare ad andare sui pattini: senza questo infatti, il figlio non sarebbe in grado di percorrere nemmeno un centimetro sui suoi pattini senza magari ruzzolare per terra.
  • 15
    Il genitore, come primo insegnamento, deve spiegare al proprio figlio che per trovare l’equilibrio deve cercare di tenere i piedi dritti, ed evitare di piegare le caviglie, perché oltre che cadere, se le potrebbe slogare.
  • 16
    Trovare l’equilibrio è la parte più difficile: il genitore deve quindi cercare di tenere il figlio, affinché questi possa riuscire a trovare il suo equilibrio: grazie al sostegno del genitore, il figlio evita di scivolare e cadere.
  • 17
    Il genitore deve comunque cercare di lasciare lentamente il figlio, in maniera tale che entrambi possano constatare se il figlio ha trovato o meno l’equilibrio: se il figlio lo ha trovato, allora si potrà passare alla lezione successiva.
  • 18
    Se il figlio invece è in procinto di cadere, il genitore deve essere pronto a sorreggerlo, in maniera tale che il figlio eviti di cadere e di farsi male, e successivamente, riprovare finché il figlio non riesce a stare in equilibrio.
  • 19
    Per riuscire a trovare l’equilibrio, il genitore deve consigliare al proprio figlio di stare in un luogo piano, evitando quindi che il figlio, trovandosi in pendenza, possa in un qualunque modo muoversi in maniera involontaria e cadere.
  • 20
    Una volta che il figlio trova l’equilibrio, il genitore, prima di passare al secondo insegnamento, deve insegnare al proprio figlio a trovare l’equilibrio da posizione seduta, senza che il genitore lo sostenga.
  • 21
    Quest’insegnamento è fondamentale come il precedente, in quanto il genitore in questo frangente non tiene minimamente il figlio, ma deve comunque stargli vicino per evitare che il figlio, alzandosi cada e si faccia male.
  • 22
    Per trovare l’equilibrio da seduto, il genitore deve spiegare al proprio figlio che per facilitare la cosa, potrebbe tenersi ad una sporgenza, come ad esempio, il bordo della panchina sulla quale è seduto, in maniera tale che trovi l’equilibrio e che stia in piedi in maniera autonoma.
  • 23
    Anche questa fase richiede parecchio tempo, in quanto il figlio deve riuscire a trovare l’equilibrio inizialmente tenendosi, e successivamente, senza appoggiarsi in qualche sporgenza, in maniera tale che l’equilibrio sia sviluppato correttamente.
  • 24
    Una volta che il figlio, dopo i primi aiuti del genitore, e successivamente in maniera autonoma trova il suo equilibrio, il genitore deve passare alla seconda fase dell’insegnamento, che consiste nel far muovere al proprio figlio i suoi primi passi sui pattini.
  • 25
    Muovere i primi passi è anch’essa una fase che richiede parecchio tempo, in quanto ci sono alcuni aspetti che il genitore deve far notare al proprio figlio, e che sono fondamentali affinché il figlio impari ad andare sui pattini.
  • 26
    Prima di tutto, il genitore deve spiegare al proprio figlio che una volta che è riuscito a trovare l’equilibrio, deve muovere i suoi primi passi stando attento a non scivolare prendendo troppa velocità, non riuscendo a controllarsi.
  • 27
    Il figlio deve anche evitare di fare il primo passo troppo lungo: questo perché le rotelle potrebbero muoversi in maniera troppo veloce, e quindi far perdere l’attrito tra il piede e l’asfalto, facendo andare a gambe all’aria il figlio.
  • 28
    Il genitore deve quindi spiegare al proprio figlio che i primi passi devono essere molto lenti e cauti, anche perché l’equilibrio in movimento deve essere ancora trovato, il quale risulta essere diverso rispetto l’equilibrio stando in piedi.
  • 29
    Il genitore inoltre deve spiegare al proprio figlio una cosa fondamentale: per andare sui pattini, il figlio non deve assolutamente alzare i piedi, in quanto questo corrisponderebbe a camminare normalmente e non a pattinare.
  • 30
    Al contrario, il figlio deve leggermente divaricare le gambe, e successivamente, deve strisciare i piedi: soltanto in questo modo le ruote inizieranno a girare, e quindi a far prendere velocità al figlio.
  • 31
    Quando il figlio inizia a strisciare i piedi, il genitore gli deve spiegare che le strisciate devono essere lente, in maniera tale che in questo modo la velocità possa essere moderata, e che quindi il figlio non perda il controllo della situazione.
  • 32
    Spesso accade che il figlio infatti inizi a prendere velocità, e che possa poi mettere male il piede, oppure scivolare terminando con un grande ruzzolone, rischiando di farsi male e di spaventarsi e rifiutarsi di provare a pattinare.
  • 33
    Il genitore deve quindi spiegare al figlio che inizialmente deve cercare di andare piano, sia per evitare cadute e spaventarsi, sia per riuscire a stabilire in maniera definitiva l’equilibrio che il figlio deve riuscire a tenere mentre pattina.
  • 34
    Quando il figlio quindi impara a pattinare, e sopratutto a stare in equilibrio, il genitore gli deve spiegare le ultime regole fondamentali che gli permetteranno di andare sui pattini in maniera corretta.
  • 35
    Come prima regola, il genitore deve spiegare al proprio figlio che per prendere velocità, non deve far altro che strisciare velocemente i piedi, in maniera tale che le rotelle possano accumulare velocità e quindi farlo andare più veloce rispetto la partenza.
  • 36
    Bisogna però spiegare al figlio che correre non ha una grande importanza: basta infatti che il figlio dia due strisciate veloci, in maniera tale che le ruote accumulino velocità, e successivamente, rimanere coi piedi per terra, in maniera tale che la velocità diminuisca.
  • 37
    Bisogna anche insegnare al proprio figlio a frenare, in maniera tale che la sua velocità possa diminuire e che successivamente si possa fermare, sia per evitare di cadere, sia per potersi fermare e riposare per qualche minuto.
  • 38
    Per frenare, il genitore deve spiegare al proprio figlio che non deve far altro che alzare leggermente il pattino dove è presente una piccola sporgenza in ferro: quella rappresenta il freno, che facendo attrito col terreno, rallenta fino a fermare la velocità delle ruote.
  • 39
    Frenare risulta essere un’azione fondamentale: il figlio infatti deve frenare qualora la sua velocità risulta essere troppo elevata, e sopratutto per evitare delle cadute che potrebbero ferire il figlio stesso.
  • 40
    Altra regola che il genitore deve imporre al proprio figlio risulta essere quella di vietare al figlio, almeno per un primo periodo, di pattinare in mezzo alla strada, a causa della sua poca esperienza e dei pericoli circostanti, come le auto in movimento.
  • 41
    Il genitore deve quindi suggerire al proprio figlio di fare pratica in luoghi non trafficati o in una piazzetta, stando ovviamente attento a non cadere e farsi male e stando attento alle altre persone presenti nella piazza stessa.
  • 42
    Il genitore poi deve spiegare anche al figlio che, indipendentemente dal fatto che pattini nella piazza, o nella strada quando diventa bravo, di tenere sempre gli occhi aperti, in quanto il pericolo è sempre in agguato.
  • 43
    Il figlio deve quindi stare attento quando pattina, in quanto anche la più piccola distrazione potrebbe causare delle conseguenze negative, che si potrebbero evitare se il figlio prestasse costantemente attenzione a quello che fa.
  • 44
    Ed infine, vi sono due regole che il genitore deve seguire durante l’insegnamento, di cui la prima risulta essere quella che consiste nel semplice fatto che il genitore non si deve spazientire nel caso in cui il figlio non impari subito.
  • 45
    Spazientendosi infatti, il genitore non fa altro che far agitare il figlio, il quale invece d’imparare, non fa altro che sbagliare e non mettere in atto gli insegnamenti del genitore: bisogna quindi avere tantissima pazienza per insegnare al figlio a pattinare.
  • 46
    L’altra regola che il genitore deve seguire invece risulta essere quella di non agitare il figlio qualora questo cada e si faccia male: al contrario, bisogna medicare il figlio e spiegargli che cadere risulta essere normale, in quanto deve ancora imparare ad andare sui pattini.
  • 47
    Il genitore deve anche evitare di costringere il figlio a riprovare subito a pattinare, in quanto questo deve rilassarsi dopo la caduta: sarà infatti il figlio stesso a decidere quando riprovare nuovamente a pattinare.
  • 48
    Queste due regole risultano essere fondamentali, affinché il genitore riesca ad insegnare al proprio figlio a pattinare, il quale, seguendo gli insegnamenti precedentemente ricevuti, non troverà delle grandi difficoltà, e una volta imparato, non farà altro che divertirsi e passare un pomeriggio in allegria.

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